Scegliere il tipo di piastrella e quindi la tipologia di posa, è fondamentale per dare il giusto tono e stile al progetto, che si tratti di progettazione residenziale, commerciale o contract. Una volta individuato il prodotto che vogliamo utilizzare, ad esempio per il pavimento, si pone la questione di come posarlo.
Nel caso di posa dritta, solitamente questa viene utilizzata con piastrelle dal formato quadrato, e si sposa bene ad ambienti dallo stile moderno e minimal. Questo tipo di posa valorizza i grandi formati quadrati e rettangolari, poiché permette di focalizzare l’attenzione sul prodotto scelto, sulla sua matericità esaltata dalla luce, naturale o artificiale. È bene considerare che, nel caso di posa dritta, il calcolo dello sfrido si aggira attorno al 5-7% della superficie da posare.
Nel caso invece dei formati a listoni, quindi con una dimensione di un lato molto maggiore dell’altro, come, ad esempio, nel caso del parquet o del gres effetto legno, si preferisce la posa dritta ma sfalsata. Anche nel caso della posa sfalsata è bene valutare i tagli per minimizzare lo sfrido che, in questo caso, viene calcolato con un 10-12% della superficie da posare. Nel caso della posa sfalsata è consigliabile evitare tagli troppo piccoli rispetto alla dimensione della piastrella (l’ideale è circa mezza piastrella).
Dopo aver valuto il tipo di posa sfalsata (random, 1/2, 1/3, 1/4 etc.) bisogna sceglierne l’orientamento. Per valutare la scelta più opportuna, bisogna anche considerare le fonti luminose e la conformazione delle pareti. Nel caso di edifici con pareti regolari, che non presentano, cioè, casi di muri fuori squadro, possiamo scegliere la posa parallela alle pareti, preferibilmente nel verso della fonte luminosa, cosicché si riesca ad esaltare la luminosità della stanza. Al contrario, in un ambiente piccolo, si consiglia di disporre la posa perpendicolarmente alla fonte luminosa, così da “dilatare” lo spazio.
Nel caso del legno, o delle piastrelle in gres effetto legno, se si ha a che fare con un formato a listoni possiamo anche valutare la posa in diagonale. Questa posa è consigliata quando ci troviamo in presenza di muri fuori squadro, e quindi, in genere, nei progetti che riguardano edifici antichi, storici, o in presenza di irregolarità come nicchie, ostacoli, etc. La posa dei listoni in diagonale, in ogni caso, si presta sia a contesti dallo stile classico che in quelli più moderni.
La posa diagonale, oltre ad essere utilizzata con i listoni, è solitamente associata a formati quadrati, come nel caso dei rivestimenti presenti in molti degli edifici degli anni ’80 e ’90. Questa posa, sempre nel caso dei formati quadrati, ma non solo, è molto usata nelle pavimentazioni in pietra o in cotto, tipiche degli edifici storici, dove spesso le pareti non sono perfettamente ortogonali.
La posa diagonale, però, non è consigliata nel caso dell’utilizzo di grandi formati, soprattutto nelle stanza piccole, dove si rischierebbe di avere molte piastrelle tagliate. Lo sfrido, infatti, nel caso della posa diagonale, può avere un’incidenza di circa il 15% della superficie posata.
Come abbiamo visto finora, la posa diagonale si presta particolarmente nei contesti storici con ampie superfici e pareti fuori squadro, essendo una posa elegante e classica, in grado di minimizzare i difetti delle pareti e conferire maggiore ampiezza allo spazio. Certo è importante considerare che, nel caso della scelta di questo tipo di posa, ci sarà più spreco di materiale (lo sfrido è maggiore).
La posa dritta, invece, è perfetta per i contesti più moderni, per la sua natura essenziale e minimalista; consente inoltre di minimizzare i tagli e quindi lo spreco di materiale, permettendo anche di valorizzare lo spazio, rendendolo più ampio, e le caratteristiche materiche del prodotto utilizzato. Bisogna, altresì, tenere presente che, nel caso di pareti irregolari e fuori squadro, questo tipo di posa evidenza maggiormente i difetti geometrici della stanza.
I tipi di posa analizzati finora sono sicuramente i più utilizzati, ma non sono, ovviamente, gli unici. Possiamo infatti creare infiniti schemi di posa, semplicemente utilizzando più formati rispetto agli schemi visti finora, tenendo sempre in debita considerazione le caratteristiche fisiche e tecniche dei prodotti che scegliamo di utilizzare come, ad esempio, lo spessore del prodotto, la dimensione delle fughe, le caratteristiche tecniche, etc.
Per contesti più raffinati e classici, infatti, possiamo utilizzare schemi di posa più elaborati come, ad esempio, la posa a spina di pesce ungherese, a spina di pesce italiana, a cassettoni, etc.
Ad esempio, un aspetto da considerare nel caso di utilizzo di una posa a spina di pesce ungherese o italiana, è il verso della posa rispetto alla fonte luminosa. Quando infatti utilizziamo queste tipologie di schemi, è bene orientarli nel verso della luce, così da enfatizzare l’effetto di omogeneità e di luminosità dello spazio, mentre se disponessimo la posa ortogonalmente rispetto alla fonte luminosa, rischieremmo di enfatizzare il contrasto tra i listoni che la compongono.
Sebbene la posa di questi formati particolari, o di schemi più elaborati, richieda una manodopera esperta e specializzata, oggi è possibile trovare in commercio dei pannelli già pre-assemblati, che facilitano la posa anche self-made.
Qualunque sia la posa che si vuole realizzare, è importante impostare, prima dell’effettiva posa, lo schema a secco sulla superficie da rivestire, per esser certi che la scelta che stiamo effettuando sia la migliore. Questa operazione ci permetterà di fare tutte le valutazioni del caso, minimizzando il rischio di sgradite soprese alla fine dei lavori.
Per chi volesse sperimentare la vasta casistica di schemi di posa disponibili in fase di progetto, non possiamo non ricordarvi che con DomuS3D avete a disposizione centinaia di schemi di posa da utilizzare con tutti i formati compatibili delle migliori aziende del settore ceramico e non solo, presenti nella libreria. Grazie al rendering sarà poi facile valutare lo spazio progettato e scegliere la soluzione che più rispecchia la propria idea e il proprio modo di vivere ed arredare quell’ambiente.